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COME MIGLIORARE L’OMOGENEITÀ DELL’UNIFEED?

La modalità di razionamento “unifeed”, che trae il nome dal termine “unique feed”, implica la preparazione di una miscela omogenea e bilanciata di tutti i componenti della razione giornaliera forniti in un’unica distribuzione. Questa tecnica è legata indissolubilmente all’utilizzo del carro miscelatore, uno strumento che iniziò a diffondersi alla fine degli anni ’60 negli allevamenti di bovini da carne, dove esisteva il problema del prelievo e della distribuzione di grandi quantità di silomais mescolato ad altri alimenti.

Nonostante l’impiego del carro miscelatore ottimizzi le ore di lavoro all’interno della stalla, esso richiede un controllo rigoroso di alcune fasi che riguardano la preparazione e la distribuzione della razione. Affinché la razione teorica, quella fatta nel carro e quella ingerita dagli animali coincidano, dovranno essere monitorati i seguenti punti:

  • Ordine di carico degli ingredienti

Modulando l’ordine di carico degli alimenti è possibile massimizzare l’adesività delle particelle fini a quelle lunghe. I foraggi secchi ed insilati in rotoballe dovrebbero sempre essere inseriti per primi seguiti da mangimi o altri alimenti secchi. L’ordine di carico però dipende sia dal tipo di alimento che abbiamo a disposizione sia dalla tipologia di carro e dalla presenza o meno di sistemi di trinciatura a mulino. Qualora il carro abbia la possibilità di miscelare senza trinciare potremmo inserire i mangimi per ultimi, come nel caso del carro verticale con possibilità di sgancio dei contro coltelli. Successivamente andranno aggiunti i foraggi insilati, l’acqua, e solo dopo il trinciato di mais.

  • Corretta pesatura

Tutte le componenti dell’impianto di pesatura sono soggette nel tempo a numerosi stress meccanici che negli anni ne pregiudicano le prestazioni. Bisogna assicurarne pertanto la corretta manutenzione: un errore di “soli” 10 kg sul monitor comporta un errore di 100 kg ogni 1.000 kg caricati e, considerando che le miscelate sono mediamente di almeno 2.500/3.000 kg, si può facilmente comprendere cosa significa avere un impianto di pesatura non idoneo.

  • Grado di trinciatura

Questo parametro è determinante per garantire una corretta attività ruminale. Trinciature troppo fini dei foraggi (<4 mm con Penn state Particle Separator) non stimolano la masticazione sfuggendo alla degradazione ruminale. È opportuno verificare con il Penn state Particle Separator (PSPS) che il 60-70% della razione sia composta da fibra rumino-attiva (pef).

  • Miscelazione uniforme

Per ottenere un unifeed omogeneo bisognerà accertarsi dell’assenza di zone nelle quali gli alimenti non sono adeguatamente movimentati tra loro. Inoltre, è stato studiato come il tempo di miscelazione incida sulla qualità dell’unifeed: tempi di miscelazione diversi hanno prodotto significative differenze in termini di contenuto di sostanza secca della dieta. Come monitorare questo parametro? Prelevando e setacciando con il PSPS più campioni lungo il fronte della mangiatoia, la distribuzione dell’unifeed tra i setacci dovrà risultare costante.

Lo scopo principale di queste operazioni è ottenere un unifeed ottimale che assicuri un’assunzione omogenea della dieta durante tutta la giornata al fine di aumentare la produzione di saliva ed evitare fluttuazioni del pH ruminale. Per raggiungere i migliori risultati con la tecnica unifeed si dovrebbero riunire gli animali in gruppi omogenei in modo da poter realizzare razioni dedicate e ridurre eventuali problemi metabolici.

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2021-03-23T10:41:22+01:0022 Marzo 2021|Non categorizzato|

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