Il cartellino che accompagna un mangime è lo strumento principale che abbiamo per comprendere il tipo di prodotto che abbiamo acquistato. È a tutti gli effetti un documento che deve sempre accompagnare un mangime e deve contenere una serie di informazioni obbligatorie.
Se guardiamo un cartellino con attenzione ci accorgeremo che ci sarà sempre riportato il nome del mangime, la specie a cui è destinato, il lotto della produzione, data di scadenza e chi è l’azienda che lo ha prodotto. A seguire troviamo da che componenti è formato e il nome con cui compaiono è definito da degli elenchi specifici legislativi.
L’ordine in cui troviamo elencati questi componenti ci dà un’informazione molto importante, in quanto devono essere inseriti nel cartellino in ordine decrescente. Questo significa che il primo componente in elenco è sicuramente quello presente in misura maggiore nel mangime e a seguire fino all’ultimo ingrediente che sarà inserito in minore quantità rispetto a tutti gli altri.
Deve essere indicata anche la composizione analitica, dove troviamo tutti i parametri espressi in percentuale e sul tal quale (significa presenti nel mangime come lo troviamo quando apriamo il sacco). Questi parametri sono:
• Proteine grezze: sono le parti degli alimenti che contengono azoto, hanno una struttura chimica molto varia e complessa e sono costituite da aminoacidi. Sono i “mattoni” che costituiscono l’organismo e in particolare servono per costruire i tessuti, muscoli, pelle, mucose, e per la produzione animale vera e propria, uova, latte, lana.
• Estratto etereo o grassi grezzi: servono a fornire energia all’animale, per cui se le proteine sono i “mattoni”, i grassi sono il “carburante” di un organismo.
• Fibra grezza: deriva dalle pareti cellulari dei vegetali ed è una parte degli alimenti di variabile digeribilità, capacità che è specifica e estremamente diversa per le diverse specie animali (erbivori o carnivori)
• Ceneri grezze: in pratica sono le sostanze minerali. Si chiamano così perché per la loro determinazione in laboratorio, prima il campione di mangime viene bruciato e poi subisce un ulteriore passaggio in una stufa a temperature molto elevate in modo da bruciare tutti i componenti che non sono sali minerali. Saranno le uniche sostanze che ritroveremo alla fine nel nostro campione sotto forma di cenere.
A seguire troveremo l’elenco degli additivi presenti, indicati, come le materie prime, secondo quanto previsto dalla legislazione. Sono sostanze che esplicano la loro attività in piccole quantità e è pertanto le troveremo espresse in unità di misura particolari (Unità Internazionali, mg/ kg).
Inoltre, sono presenti anche le istruzioni per l’impiego del prodotto, che comprendono la quantità giornaliera da somministrare all’animale, piuttosto che la modalità di utilizzo del mangime stesso. È utile seguire le quantità di somministrazione indicate nelle istruzioni anche per rispettare l’utilizzo massimo o minimo di uno specifico additivo.
Se ci abituiamo a leggere i cartellini impariamo a comprendere cosa contiene il mangime che abbiamo acquistato e la modalità migliore per utilizzarlo, così da apprezzarne le caratteristiche e conoscere al meglio di cosa si nutrono i nostri animali.