Il sovraffollamento in stalla può incidere negativamente sulla produzione delle bovine più di quanto possa fare un unifeed non ottimale. Lo spazio in mangiatoia deve essere sufficiente per garantire a tutte le vacche di alimentarsi allo stesso modo, nello stesso momento e per un tempo adeguato, in particolare nelle due ore successive alla somministrazione dell’unifeed.
La carenza di spazio ha come prima naturale conseguenza una riduzione dell’intake da parte delle vacche sottomesse in favore delle dominanti. Anche queste ultime soffriranno del sovraffollamento: dovranno infatti spendere molte energie per ribadire continuamente la gerarchia, riducendo il tempo passato ad alimentarsi. Il sovraffollamento si ritrova non solo in mangiatoia, ma anche nelle cuccette, riducendo il tempo dedicato alla ruminazione per il minor riposo. La somma di questi effetti influenza negativamente l’andamento del pH ruminale più di quanto non faccia il cambiamento di dieta.
Qualora non fosse possibile effettuare interventi strutturali nel breve periodo, aumentare la distribuzione dell’unifeed durante l’arco della giornata a 2 o più somministrazioni può contribuire a stimolare l’ingestione facendo sì che le bovine selezionino meno, andando così a migliorare sia le fermentazioni ruminali che la ruminazione. Una tecnica che si è dimostrata vincente consiste nell’avvicinamento dell’unifeed (anche più di una volta) almeno durante il momento di maggiore affluenza alla mangiatoia, ossia le prime 2 ore dopo la somministrazione, quando l’alimento è più fresco: questo accorgimento ha effetti positivi sulla produzione di latte, senza modificare il tempo di riposo.
Ti è piaciuto l’articolo? Iscriviti alla newsletter Cortal per ricevere altri approfondimenti: