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OBIETTIVO: MASSIMO UTILE DALLA PRODUZIONE DEL LATTE

È normalmente risaputo che, in qualsiasi realtà produttiva, l’utile economico finale deriva da una semplice differenza tra ricavi e costi.  Anche nel mondo zootecnico questa semplice operazione racchiude il segreto per il successo o il fallimento di una azienda.

Con l’attuale congiuntura economica si può ancora fare utile dalla produzione del latte?

Sebbene il periodo non sia tra i più favorevoli, nelle aziende dove si “lavora bene” è possibile realizzare utili.

Come procedere?

Il primo obiettivo che dobbiamo porci per massimizzare gli utili è sicuramente quello di aumentare il reddito, incrementando in maniera efficiente la produzione. Ciò è possibile effettuando investimenti oculati:

  • spingendo al massimo la produzione per capo

L’aumento della produzione media per capo comporta un incremento meno che proporzionale dell’ingestione di sostanza secca con un indice di efficienza di trasformazione molto più alto. Di conseguenza aumenta il ricavo al netto dei costi aziendali e cala l’incidenza dei costi alimentari per litro di latte. In questo caso si ottiene sia un aumento del ricavo che una diminuzione del costo unitario;

  • massimizzando la capacità recettiva delle strutture (senza però perdere mai di vista il benessere degli animali)

Questo permette di indirizzare maggiormente le risorse verso la fase produttiva e avere più reddito complessivo. Anche in questo caso  si otterrà una diminuzione dei costi unitari a fronte dell’ammortamento dei costi fissi;

  • utilizzando più alimenti aziendali, di maggior qualità

Avere a disposizione dei foraggi di qualità è un fattore decisivo per l’economia aziendale.  Questo permette di usare più alimenti aziendali che hanno un costo molto più basso degli alimenti acquistati;

  • mantenendo degli ottimi parametri riproduttivi

Una buona fertilità è il presupposto per fare più latte per capo, avere meno rimonta  con più latte per azienda e quindi meno costi.  È necessario dotare l’azienda di sistemi di monitoraggio e raccolta dati automatici per effettuare scelte sempre più precise;

  • salvaguardando la sanità ed il benessere animale soprattutto in fase di transizione

Le problematiche sanitarie incidono notevolmente sui costi aziendali  per maggiori costi sia diretti che indiretti. Spesso le difficoltà sono legate al periodo di transizione  e generalmente l’approccio è ancora più terapeutico che preventivo. La prevenzione prevede la conoscenza dei problemi presenti in azienda e, quindi, la prima cosa da fare  è una registrazione accurata delle patologie da cui si può impostare un adeguato piano di prevenzione;

  • acquistando nutrienti e non kg!

Per soddisfare i fabbisogni sempre più elevati delle bovine da latte, i prodotti acquistati sul mercato devono integrare qualitativamente nel miglior modo possibile gli alimenti aziendali, salvaguardando l’obiettivo economico ossia: utilizzarne la minore quantità possibile. Per fare questo è necessario conoscere le reali caratteristiche nutritive dei propri prodotti aziendali utilizzando tecnologie innovative che ne permettano il controllo “in tempo 0” come le analisi tramite NIRS.

Oltre a questo, fondamentale risulta approvvigionarsi di prodotti sottoposti a processi tecnologici in grado di esaltarne al massimo le caratteristiche nutritive (elevata digeribilità ed efficienza) provenienti da fornitori qualificati.

 

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2019-05-28T10:44:59+02:0030 Gennaio 2019|Gestione dell'allevamento|

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