Lo svezzamento è la fase di vita nella quale il vitello si trasforma progressivamente da monogastrico a ruminante. Nel corso dello svezzamento, l’apparato digerente del vitello subisce importanti cambiamenti di tipo istologico, anatomico e fisiologico. Oltre allo sviluppo morfologico dei prestomaci, si ha l’insediamento della microflora e della microfauna nel rumine-reticolo, la differenziazione delle papille della mucosa dei prestomaci e l’inizio dell’attività metabolica della mucosa stessa.
In questa delicata fase si punta a favorire, in modo equilibrato e relativamente rapido, le complesse modifiche a carico dell’apparato digerente, mantenendo un buon livello nelle performance di accrescimento. Sviluppare precocemente nel vitello l’abitudine ad assumere elevate quantità di alimenti è la base della futura ingestione. Il meccanismo nervoso che controlla la motilità ruminale è, infatti, potenzialmente funzionante già dalle prime settimane di età, pertanto è sufficiente un modesto stimolo, rappresentato dall’ingestione di piccoli quantitativi di alimenti solidi, per ottenere importanti effetti positivi sulla ruminazione. Dopo due o tre settimane di assunzione di alimento solido, il rumine del vitello ha una popolazione batterica in grado di fermentare l’alimento e trarre in modo efficiente l’energia per soddisfare il fabbisogno.
Oggi è la quantità di mangime assunta per giorno, piuttosto che l’età, a definire il momento ideale di svezzamento che deve avvenire solo quando il rumine è perfettamente funzionante, proprio per evitare la crisi di crescita post-svezzamento imputabile ad un inadeguato sviluppo ruminale.
Per stimolare lo svezzamento è necessario offrire al vitello un mangime ad elevata appetibilità per favorire l’assunzione. Oltre a questo la formulazione deve avere una elevata qualità nutrizionale in grado di stimolare lo sviluppo del rumine e coprire i fabbisogni del vitello. Anche la qualità fisica è importante. Particelle “pungenti”, come semi di cereali interi o fibra corta, esercitano un effetto “scratch” che stimola lo sviluppo delle papille e della muscolatura ruminale. L’associazione pellet-cereali è l’ideale per favorire lo sviluppo delle papille sia in lunghezza che in larghezza (maggior superficie assorbente). Per quanto riguarda i cereali è di molto rilievo la loro forma fisica e il processo di lavorazione. Cereali in forma estrusa e cereali interi sono quelli che maggiormente influiscono sullo sviluppo.
Da questo ne deriva che lo starter ideale dovrebbe essere composto da:
- alimenti estrusi e melasso con funzione energetica e appetizzante
- fonti proteiche nobili e fonti amidacee energetiche per stimolare lo sviluppo ruminale
- cereali interi (mais, frumento) per stimolare lo sviluppo delle papille e della muscolatura ruminale
- fibra non ingombrante per stimolare la motilità ruminale senza interferire sull’assunzione
L’impiego di uno starter ideale, permette inoltre di risparmiare polvere di latte, riducendo i costi ma anche lo stress da svezzamento dovuto al cambio alimentare e sociale a cui il vitello è sottoposto.
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